Studio di Psicologia Psicoterapia e Sessuologia
Dott.ssa Fabiola Blanco - Promuovo il Benessere Psicologico e Sessuale - Creo nuovi Punti di Vista
2019 Fabiola Blanco
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Troverete di seguito gli articoli tratti dalla rubrica Eros & Psiche
pubblicata in latuapsicologia.blogspot.it
La rubrica Eros & Psiche, a cura della dott.ssa Fabiola Blanco, affronta la Sessuologia a tutto tondo, senza tralasciare l'aspetto Psicologico.
Dallo sviluppo psicosessuale e affettivo dei bambini agli adolescenti, la vita sessuale e relazionale dei giovani adulti, l'evoluzione della coppia in famiglia, la sessualità nella terza età e molto altro.
La rubrica vuole rappresentare un’occasione per approfondire le proprie curiosità, sfatare falsi miti e provare a far crollare certi tabù legati all’educazione e alla cultura, tutto nel massimo rispetto delle diversità.
Nella mitologia Greca Eros e Psiche rappresentano i genitori di Piacere; al giorno d'oggi, nella nostra vita quotidiana, il Piacere è un'esperienza strettamente collegata al corpo e corrisponde alla percezione di qualcosa di positivo a livello fisico e psicologico.
È grazie ai recettori presenti su tutto il nostro corpo che le esperienze esterne vengono veicolate e "tradotte" dal cervello in sensazioni; per questo non esiste un'unica forma di piacere ma è sempre un'esperienza soggettiva, vissuta da ogni individuo con modalità uniche.
Questo suggerisce l'importanza di conoscere il proprio corpo e il suo funzionamento, soprattutto per quanto concerne la sfera sessuale, per meglio riconoscere le percezioni, le sensazioni e le emozioni che ci trasmette.
Imparare ad ascoltare i messaggi del proprio corpo, osservarsi e conoscersi permette di scoprire la propria "Mappa del Piacere", le zone erogene, ricche di recettori del piacere che rendono alcune parti del corpo particolarmente sensibili alla stimolazione sessuale.
È importante ricordare che il mito secondo cui: "Se mi ama sa cosa voglio/mi piace", è falso: nessuno è telepatico, non si entra nella testa o nel corpo dell'altro, pertanto conoscere cosa, come e dove piace essere stimolati è importanti per se stessi ma anche e soprattutto per poterlo comunicare ai propri partners per garantirsi così una soddisfacente vita sessuale.
Non dimentichiamo che se i recettori veicolano le informazioni è il cervello che le elabora, ed è a questo livello che possono essere influenzate positivamente (quindi incrementate) e negativamente (quindi ridotte) dai nostri desideri, dalla nostra fantasia, dall'autostima che abbiamo per noi stessi e soprattutto dai ricordi, che hanno moltissimo peso sulla percezione del piacere.
Quindi è il cervello il responsabile delle nostre sensazioni ed è per questo che per godere appieno della sessualità è importante capire cosa ci eccita e cosa ci provoca piacere, quali sono le nostre zone erogene, quelle più o meno sensibili, e come stimolarle in modo efficace tenendo presenti le nostre preferenze.
È qui che viene in aiuto il gioco e la cura di noi stessi: è importante esplorarsi per poter definire o ri-definire la propria "Mappa del Piacere".
In conclusione, la conoscenza personale dal punto di vista sessuologico include la conoscenza del proprio corpo e delle proprie risposte sessuali a partire dall'esplorazione visiva, per poi passare a quella tattile di tutto il corpo, compresi i genitali e senza dimenticare che la conoscenza di sé vuol dire anche avere la consapevolezza dei propri pensieri, delle proprie emozioni e del proprio stile di entrare in relazione con gli altri.
Dott.ssa Fabiola Blanco
Il Diritto n°5 della Dichiarazione dei Diritti Sessuali (World Association of Sexology, 1999) è dedicato al "piacere sessuale" e recita: "Il piacere sessuale, incluso l'autoerotismo, è fonte di benessere fisico, psicologico, intellettuale e spirituale".
Per avere una breve idea di cosa sia il Piacere vi rimando al mio articolo precedente "Alla scoperta del Piacere".
In questo ci soffermeremo sui benefici del Piacere Orgasmico e dell'autoerotismo nelle donne. Nonostante l’orgasmo sia un riflesso e pertanto sempre uguale a se stesso nella sua espressione motoria (contrazioni involontarie della piattaforma orgasmica vaginale che sono in numero da 3 a 12 e si susseguono circa 0,8 secondi. Il tutto dura dai 3 ai 15 secondi ed è associato a un lieve ottundimento dello stato di coscienza e a un innalzamento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. Fenelli A., Lorenzini R.) la ricerca di King R. et al. “Are There Different Types of Female Orgasm?” ha permesso di esplicitare una considerazione molto importante: l’esperienza sessuale di una donna e il suo relativo vissuto di piacere varia ogni volta in termini di intensità e di soddisfazione psicofisica.
La pratica clinica suggerisce inoltre che la maggior parte delle donne percepisce orgasmi differenti a seconda della condizione psicofisica del momento, delle caratteristiche della relazione col partner, del contesto e del tipo di pratica sessuale messa in atto.
Ma come è possibile raggiungere l'orgasmo? È bene ricordare che l'unico organo che se stimolato porta all'orgasmo è il clitoride.
All'indomani della smentita circa l'esistenza del "punto G" tutti i ricercatori sono di nuovo alla ricerca di nuove "zone" e "pulsanti" magici.
In realtà, come abbiamo detto, ogni donna è diversa, è unica, "sente" e rielabora con modalità soggettive.
E allora tutto quello che bisogna fare è scoprirsi, conoscersi, andare al di là dei tabù e di un'educazione ottusa e imparare a conoscere il proprio corpo, anche e soprattutto i propri genitali. Si può allora iniziare con un'esplorazione visiva, aiutandosi magari con uno specchio, per poi dedicarsi alle sensazioni che da' il contatto e andare alla ricerca della propria Mappa del Piacere e di quelle zone più sensibili in grado di procurare piacere orgasmico.
Esplorare interamente il proprio corpo nudo, massaggiare delicatamente tutta l'area genitale, anche le aree più nascoste, potrà portarvi ad eccitarvi e a viaggiare con la fantasia; a partire da qui potrete imparare a conoscervi praticando l'autoerotismo, ancora oggi insabbiato da mille tabù e falsi miti. La masturbazione è importantissima: è la pratica fondamentale per conoscere il proprio corpo, imparare cosa sente il corpo, cosa piace e come piace sentire; permette di trovare le zone da stimolare per arrivare all'orgasmo.
Durante la masturbazione è bene lasciarsi andare liberamente ai desideri e alle fantasie: al contrario dei desideri, che sono inerenti a ciò che noi vorremmo davvero fare/ricevere/sentire/vivere con o senza il nostro partner, le fantasie fanno parte di quel mondo immaginario al quale ci lasciamo andare e dal quale ci lasciamo trasportare che permette di alimentare la nostra eccitazione e piacere ma che non corrisponde necessariamente a qualcosa che vorremmo davvero realizzare.
Vivere tranquillamente la propria sessualità, sentirsi liberi di praticare l'autoerotismo per conoscersi meglio e lasciarsi andare al piacere è importante non solo perché permette di conoscere cosa piace e come piace ma anche perché permetterà di comunicarlo al/alla partner,così che loro sapranno come procurarvi piacere...ricordo che nessuno legge nella mente dell'altro ed è sempre bene comunicare cosa piace per vivere serenamente e appieno la sessualità.
Il corpo è nostro, sentiamoci liberi di toccarlo e manipolarlo per soddisfare la nostra libido e quella altrui.
Dott.ssa Fabiola Blanco
Ho pensato a questo articolo in seguito ad una richiesta di consulto sul blog "latuapsicologia.blogspot.it" e spero possa essere di aiuto agli uomini che, a tutte le età, sono afflitti dall'ansia da prestazione e dalle ripercussioni negative che porta con sé in tutta la sfera sessuale. Non sempre è un problema: ricordiamo che le risposte sessuali sono strettamente collegate alle rielaborazioni cerebrali e basta un'emozione forte per mandare in tilt il sistema!
Pensiamo ai ragazzi che si approcciano alle prime esperienze o ai rapporti sessuali con persone particolarmente significative o ancora ai rapporti in luoghi poco sicuri...in questi casi una eventuale dèfaillance sarà assolutamente sana!
Diventa però un problema quando l'ansia rende prigioniera la persona, quando non permette di accedere liberamente al piacere, quando alimenta pensieri e preoccupazioni che isolano chi ne è vittima allontanandolo dal/la proprio/a partner.
Solitamente la causa è da ricercarsi nella paura del giudizio ma possono esserci anche problemi più profondi di natura intrapsichica da ricercare, per esempio, nel bisogno di affermazione e di sicurezza o nella difficile accettazione delle emozioni.
Riuscire a ri/conquistare il diritto al Piacere è importantissimo; bisogna avere il coraggio di chiedere aiuto ad uno specialista per ridimensionare la paura del giudizio e del confronto, evitando di affidarsi ai farmaci che altro non fanno se non procrastinare la risoluzione effettiva del disagio.
E poi PARLATE, comunicate la vostra ansia e le vostre paure al partner ricordando che esistono altre forme di sessualità che garantiscono una vita sessuale soddisfacente anche senza penetrazione. Ma solo confrontandovi potrete scoprire le preferenze sessuali di chi condivide con voi questa esperienza e limitare i timori di non avere delle buone performances.
Liberiamoci dai binomi: uomo-pene, erezione-virilità, sessualità-penetrazione. Non confondiamo la realtà in camera da letto (o ovunque voi vogliate!) con quanto si vede nei film pornografici.
Viviamo la sessualità anche con leggerezza e impariamo a sorridere e ridere dei piccoli "imprevisti" perché la sessualità non si esaurisce apprendendo nozioni o tecniche erotiche ma si alimenta dalla fusione del pensare, sentire e agire di chi ne prende parte!
Dott.ssa Fabiola Blanco
Tra le domande che più di frequente mi vengono poste nella pratica clinica c'è la seguente: "Come posso convincere la/il partner a realizzare un mio desiderio/fantasia sessuale?".
Nella risposta sessuale, il "la" iniziale è dato dal desiderio di un rapporto, che si alimenta con le fantasie, le immagini, i ricordi, le stimolazioni visive e uditive e tutto ciò che apre la via all'eccitazione e alle fasi successive del rapporto (le fasi del comportamento sessuale sono state riconosciute nel modello DEPOR, acronimo di: Desiderio, Eccitazione, Plateau, Orgasmo, Risoluzione. Helen Kaplan).
La funzione ludica è una delle funzioni fondamentali della sessualità, insieme alla relazionale e alla riproduttiva e, giocare con la sessualità apportando elementi di novità, può favorire una maggiore complicità di coppia e aumentarne l'eccitazione e il romanticismo.
Ma nel sesso rispettoso le parole "convincere", "obbligare", "voglio" devono essere eliminate! Accogliere la fantasia o il desiderio del/la partner è una scelta e costringere all'accettazione potrebbe comportare ripercussioni negative nella relazione.
È sempre bene approcciarsi in questi casi con dolcezza e delicatezza. Quando si riceve una richiesta, se contrari, è importante motivare la propria posizione e accogliere le motivazioni dell'altro.
La richiesta di qualcosa di "nuovo", di "particolare", "fuori dalla routine" non è una critica alle prestazioni passate, alla virilità/femminilità o addirittura al proprio modo di essere! Anzi, per comunicare un desiderio/fantasia ci vuole spesso "coraggio" e denota molta complicità e fiducia nella relazione di coppia.
Si può allora provare a cercare un compromesso tra quanto richiesto e la propria capacità di lasciarsi andare, ricordando sempre che si resta comunque liberi di cambiare la propria decisione anche "in corso d'opera"! La sessualità non segue schemi, è libera, siamo noi che decidiamo quando alzare e abbassare le barriere.
Nella sessualità, se c'è rispetto per se stessi e per l'altro, non c'è nulla di sbagliato, disgustoso o cattivo.
Sentiamoci liberi di comunicare i desideri e le fantasie e di accogliere quelle del/la partner, ascoltando ciò che ci viene proposto e non sentendo quello che vogliamo!
E se proprio non dovessimo riuscire a comunicarle con le parole proviamo allora a prendere carta e penna e scriviamo: potrebbe rivelarsi un po' più semplice e chi leggerà potrebbe andare avanti nel racconto delle motivazioni che spingono a quella richiesta lasciandosi andare, perché no, all'immaginario erotico evocato dal desiderio o dalla fantasia sul foglio.
Alcuni bambini si interessano ai temi della sessualità già a due anni: c'è chi inizia a fare delle domande, chi mostra più interesse per il contatto, chi scopre e stimola i propri genitali.
Allo stesso tempo ci sono bambini che non fanno mai domande, che non toccano mai i propri genitali e chi evita le situazione di prossimità con le altre persone.
Cosa possono fare allora i genitori per promuovere il sano sviluppo psicosessuale e affettivo dei propri bambini?
Il professor Remo Largo ha affermato che "Fare educazione sessuale, nel senso più proprio, vuol dire mettere a disposizione di una persona tutto quanto può servirle per esprimere al meglio la propria sessualità".
È bene pertanto sottolineare una "regola" fondamentale: quando si parla di sessualità in generale e soprattutto nei contesti educativi, non esistono parole, emozioni, concetti che i bambini non possano condividere con gli adulti di riferimento. È importante che i bambini si sentano liberi di poter parlare di tutto e sapere che quanto detto verrà accolto.
Un percorso di educazione sessuale che sia uguale per tutti i bambini in crescita è impensabile: ogni bambino è diverso, ha un bagaglio esperienziale e di conoscenze proprie, curiosità uniche.
Ci viene però incontro la quotidianità: dobbiamo allenarci a cogliere gli stimoli provenienti dal mondo esterno, come la lettura di un libricino o la visione di una pubblicità, per dare il via ad approfondimenti; allo stesso tempo accogliere le curiosità dei bambini e stimolare in loro la possibilità di farci domande.
L'educazione sessuale non deve seguire un programma che prevede un inizio ed una fine. L'educazione sessuale deve essere considerata come un flusso di informazioni continuo e permanente, che segue lo sviluppo dei bambini, che li guida a prediligere le scelte che fanno bene e li accompagna alla matura consapevolezza della sessualità adulta.
A guidare i genitori e gli adulti significativi in questa importantissima avventura saranno la propria storia personale, le proprie credenze e i propri valori. Questi permetteranno di dare "senso" alle domande dei più piccoli, trovare il significato dei gesti e allo stesso tempo faranno apparire gli adulti, agli occhi dei loro piccoli, come capaci e desiderosi di promuovere in loro lo sviluppo di una sana sessualità.
Raccontate le vostre storie ai bambini, sarete stupiti dal loro piacevole interesse, ne coglieranno i particolari, le faranno loro e si emozioneranno di fronte ai sentimenti.
"Non è tanto ciò che i genitori fanno, ma ciò che i genitori sono ad influenzare il sé del bambino." H. Kohut
Intorno ai 60 anni uomini e donne iniziano a vivere la loro "terza età" e la sessualità rappresenta un vero e proprio toccasana: una ricerca condotta su un campione di 3500 persone è riuscita infatti a dimostrare che il sesso può allungare la vita di almeno dieci anni.
I benefici dell'attività sessuale legati a tutte le età sono molteplici: migliora l'olfatto, riduce il rischio di incorrere in infarti, migliora la tonicità muscolare, in quanto attività aerobica permette di mantenere sotto controllo il peso corporeo e aumenta il senso di tranquillità e benessere.
Ma forse non tutti sanno che ci sono anche benefici legati maggiormente all'età matura: negli uomini per esempio è possibile riscontrare una diminuzione del 30% del rischio di tumore alla prostata se presenti eiaculazioni frequenti nel corso della settimana; queste permettono infatti il drenaggio delle cellule cancerose che si depositano nella prostata.
E l'artrite, che colpisce soprattutto le donne in menopausa, viene contrastata dall'azione benefica degli orgasmi che permettono di aumentare significativamente i livelli di cortisolo, ormone che ostacola nelle articolazioni i processi infiammatori tipici dell'artrosi nonché importante rigeneratore della sostanza cartilaginea.
L'orgasmo inoltre produce endorfine ed è quindi significativamente collegato ad una diminuzione del dolore che permette di migliorare il senso generale di benessere.
La sessualità “matura” è anche correlata positivamente con difese immunitarie più resistenti agli "attacchi" del mondo esterno.
Ma il sesso non è tutto! Un legame empatico e una salda intimità fra i partner rivestono un ruolo fondamentale nel benessere degli ultra sessantenni. Tutte le manifestazioni di tenerezza e di contatto fisico fra persone che stanno bene insieme fanno aumentare i livelli dell'ossitocina, l' ormone riparatore del corpo.
Al bando gli stereotipi sociali che vogliono oscurare la sessualità oltre una certa età!
La sessualità e l'affettività sono una dimensione permanente dell'essere umano, si sviluppano a partire dal concepimento ed evolvono per tutto il corso della vita delle persone.
Promuovere la consapevolezza di se stessi, imparare a conoscersi e ad accettarsi nonostante i cambiamenti, permetterà di vivere esperienze sessuo-affettive più evolute e significative di quelle del passato che perfezioneranno, rafforzeranno e arricchiranno le relazioni favorendo la salute psicofisica.
Sono sempre di più i giovani che si approcciano alla sessualità facendosi "coraggio" con l'uso di sostanze stupefacenti, così come chi preferisce un bicchierino in più per sentirsi maggiormente disinibito.
C'è poi chi ne fa uso quotidiano o ne abusa per "dimenticare" il disagio connesso a momentanee disfunzioni sessuali nella speranza di migliorare le prestazioni.
Queste sostanze promettono, effettivamente, promettono risultati da "bacchetta magica", ma gli effetti reali e a lungo termine dell'uso e abuso di tali sostanze sono tutt'altro che piacevoli.
Pensiamo ai cannabinoidi (marijuana, hashish e olio di hashish in tutte le loro varianti): nei soggetti che ne abusano si riscontra una riduzione della sessualità fino alla disfunzione erettile e un rallentamento del riflesso eiuaculatorio.
L'uso nel tempo di ecstasy comporta una riduzione del desiderio sessuale, dell'erezione, della lubrificazione vaginale, della capacità di raggiungere l'orgasmo e dell'appagamento.
La cocaina porta nel tempo la riduzione del desiderio sessuale, disfunzione erettile nell'uomo e anorgasmia nelle donne. Tra gli effetti dell'eroina si riscontrano riduzione del desiderio, disfunzione erettile, eiaculazione ritardata e ridotta capacità nel raggiungere l'orgasmo.
L'alcool è correlato a disfunzione erettile nell'uomo e prolungamento del tempo necessario al raggiungimento dell'orgasmo nelle donne. Quindi, tutt'altro che miglioramenti.
Non dimentichiamo poi un aspetto fondamentale: tutte queste sostanze alterano l'umore, la percezione e l'attività mentale di chi ne fa uso, così come la percezione della realtà e dei rischi.
Una sessualità incosciente e sotto l'effetto di sostanze è ancora oggi troppo spesso correlata a gravidanze indesiderate, forme di violenza, abusi e contagio di malattie sessualmente trasmesse. Quindi educhiamo soprattutto i giovani uomini e le giovani donne a pensare, riflettere e vivere la propria sessualità in modo responsabile, ponendo l'accento sempre sul rispetto, per se stessi e per gli altri.
Se il vostro desiderio è di migliorare le prestazione sessuali e sciogliere il disagio legato a una disfunzione, rivolgetevi a professionisti psicologi/psicoterapeuti specializzati in sessuologia: questa volta i benefici non presenteranno effetti indesiderati!
Quando nasce o si adotta un bambino, nonostante esso sia fortemente desiderato, per la neo coppia genitoriale è importante una riorganizzazione del “sistema familiare”: da due a tre (o più!) individui.
È importante infatti includere da quel momento un nuovo membro, con i suoi bisogni e le sue richieste. Alla coppia viene chiesto di adattarsi alla nuova situazione ed è pertanto necessaria una “rinegoziazione” dei ruoli e delle relazioni che non riguardano più solo i partner ma l'intera famiglia.
I benefici dell'essere in tre sono molteplici: la semplice vicinanza di un figlio, il giocare con lui, accompagnarlo nelle piccole conquiste ha risvolti positivi sull'umore; la genitorialità può portare con sé un vissuto di adulto responsabile e maturo; la coppia può sentirsi più unita e completa; assistere un bambino che necessita delle cure adulte cercando di rispondere al meglio delle proprie capacità ai suoi bisogni, permette di vivere come piacevole il proprio ruolo genitoriale.
Allo stesso tempo, la richiesta di cura e le esigenze del neonato, i nuovi ritmi da lui imposti e i reali costi economici possono minacciare gli aspetti positivi dell'essere genitori.
Il bambino inizia ad assorbire tutto il tempo e le attenzioni della coppia abituata a prestarsi attenzioni fra loro e questo può creare non poche tensioni. Aumenta la responsabilità per un'altra persona totalmente dipendente e le relazioni sociali ne risentono.
La sessualità può subire anch'essa una drastica riduzione, per esempio per la reale mancanza di tempo, per la stanchezza associata alla cura del piccolo o per le normali conseguenze del parto nella donna.
Ecco che allora è importante avere ben chiari questi punti: la maternità e la paternità sono accompagnate dalla necessità di riorganizzarsi come coppia, all'inizio può essere difficile ma non bisogna mai dimenticare che si è in due, che è importante poter contare sull'altro e comunicare all'altro le paure e le incertezze per capire insieme come è meglio affrontarle.
Per quanto riguarda la sessualità nella nuova coppia bisogna ricordare che è molto probabile che si verifichi una riduzione dei rapporti se non una temporanea assenza: è necessario per la donna riprendersi dal parto e riappropriarsi nuovamente della propria fisicità e delle sensazioni piacevoli del proprio corpo.
Riappropriarsi poi di quel diritto al piacere che permetta alla donna di riconoscere le sensazioni sessuali di benessere e viverle serenamente. Ma questo richiederà del tempo e potrà iniziare magari prendendosi cura di sé, cercando di ritagliarsi dei momenti per rivedersi e risentirsi donna.
Ovviamente una diminuzione del desiderio sessuale può verificarsi anche nell'altro partner che, assorbito dal ruolo genitoriale e di sostegno alla partner può accantonare l'interesse in qualsiasi altro tipo di attività.
La diminuzione del desiderio sessuale dopo una nascita non è quindi conseguenza di mancanza d’amore, ma di una serie ripercussioni fisiche e psicologiche che colpiscono naturalmente la donna, il/la partner e la coppia.
Ricordiamo sempre che la sessualità non è solo penetrazione: è importante allora prestare più attenzioni alle coccole, alla vicinanza fisica, alle carezze e ai baci, prendendosi il giusto tempo per le stimolazioni genitali.
Prendersi e darsi tempo può infatti aiutare, senza dimenticare però che anche da genitori si resta sempre e comunque uomini e donne con i propri bisogni, i propri desideri, gli hobby e le passioni da ri-organizzare!
Spesso si ritiene che l'attività sessuale possa realizzarsi automaticamente e spontaneamente, pensando non richieda preparazione, tempi e spazi adeguati e, soprattutto, che non necessiti di "parole".
Si pretende che la sessualità nasca dal nulla senza seduzione e alcun corteggiamento, o al massimo questi due aspetti (fondamentali!) sono limitati solo ai primi momenti della vita della coppia. Ma il desiderio sessuale non vive di vita autonoma, bensì è strettamente collegato e dipendente dai richiami esterni.
Bisogna svegliarsi dall'illusione che tiene spesso addormentati nel sogno di una sessualità che si realizza magicamente, senza attenzioni spazio-temporali, senza scambi verbali, nella totale assenza del corteggiamento e della seduzione.
L'inesperienza, la mancata educazione sessuale e la mancata conoscenza delle dinamiche sessuali, insieme alla credenza di un presunto automatismo della sessualità portano spesso a vissuti insoddisfacenti ed esperienze che allontanano dal piacere sessuale.
Quando ci relazioniamo nelle diverse situazioni sociali ci presentiamo agli altri ponendo particolare attenzione, tempo e impegno alla nostra preparazione e alla relazione stessa. Le stesse attenzioni andrebbero riportate nelle relazioni sessuali.
Quando si tratta di proporsi al/alla proprio/a partner, soprattutto dopo lunghi tempi di conoscenza, si presta sempre meno attenzione alla seduzione e al corteggiamento, nella convinzione che la relazione non richieda impegno.
Quanto di tutto ciò è legato alle difficoltà nel parlare dell'attività sessuale? Molto. È allora necessario riappropriarsi delle "parole per dire"...per esprimere sensazioni, desideri, emozioni e fantasie.
Esprimiamo continuamente i nostri gusti alimentari a tavola ma non ciò che più piace a letto. A volte non si è semplicemente consapevoli di cosa piaccia (bisogna allora andare alla "Scoperta del Piacere") ma altre volte pur sapendo cosa piace non viene comunicato o chiesto nell'attesa che l'altro/a lo scopra, lasciando trascorrere anni svolgendo attività poco gradite.
È importante allora porre attenzione e dedicare del tempo all'attività sessuale e al/la proprio/a partner, creare di tanto in tanto situazioni nuove, che possano favorire le fantasie e stimolare il piacere, stuzzicare con abbigliamenti seducenti e non dimenticare mai di corteggiare con tutti i sensi.